C'è una storia che, più di altre, merita di essere ricordata nelle nostre fredde serate di fine gennaio. Una storia che sarebbe bello poter cancellare con un colpo di spugna dalla lavagna della nostra esistenza.
Una storia così orrenda e triste da sembrare inverosimile, così crudele e assurda, così intrisa di malvagità che proprio per questo abbiamo il dovere di non dimenticare.
Il racconto della SHOA è tutto questo; e anche quest'anno abbiamo scelto di ricordarla assistendo ad una toccante rappresentazione che si è tenuta il 23 gennaio nella parrocchia San Pio X di Cinisello Balsamo.
I brani letti dagli attori con emozionata capacità, intervallati dai pezzi musicali eseguiti dalla FilOrchestra Paganelli diretta con dolcezza dal Maestro Donatella Azzarelli, ci hanno calato in una realtà in cui mai avremmo voluto trovarci.
Il silenzio e l'attenzione con cui l'intera platea ha seguito lo spettacolo testimoniava l'emozione profonda provata dagli spettatori che si sono trovati a partecipare sgomenti alle vane speranze dei deportati e alle deliranti idee dei carnefici. Per più di un'ora il pubblico è rimasto inchiodato alle panche, fino a quando, un lungo e composto applauso, sempre più caloroso, ha sciolto quella sensazione di colpa che si era impadronita dei presenti, liberandoli quasi da un peso diventato opprimente.
Un sentito e doveroso ringraziamento a coloro che hanno promosso questa rappresentazione:
Danilo Faravelli per la regia, al Maestro Donatella Azzarelli e alla FilOrchestra Paganelli, agli attori Gianfranco Barili, Costanza Faravelli e Davide Tosetto, ai pianisti Stefano Meani, Erika Ripamonti e Simone Allegranza, alla cantante Francesca Mercuriali, a Don Emilio e all'amministrazione comunale rappresentata dagli assessori Gabriella Fumagalli, Daniela Maggi e dal presidente del Consiglio Comunale Luca Papini.
Grazie perché L'Olocausto, ma non della memoria ci aiuta a ricordare ciò che non possiamo e non dobbiamo dimenticare.
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